Surgical Theatre: un viaggio in 3D per combattere le malattie cerebrali

La sofisticata piattaforma tecnologica, donata da Heal, impiegata in circa 100 interventi di chirurgia cranica complessa su piccoli pazienti

Ogni anno l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù cura circa 100 bambini affetti da tumore al cervello. 
La diagnosi di una malattia cerebrale è uno shock per le famiglie dei bambini colpiti dalla patologia e per i pazienti, se sono ragazzi in età da comprendere quello che sta succedendo loro. Il ricovero in strutture ospedaliere, seppur accoglienti come l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, la paura della malattia, l’incertezza sul buon esito delle cure e della possibilità di avere un futuro stravolge la vita delle famiglie e dei ragazzi coinvolti in questo evento. 
Una patologia complessa che colpisce il cervello di bambini o ragazzi è senza dubbio una sfida dal punto di vista umano e professionale. Alle mani, alla sapienza e professionalità dei medici è affidata la vita dei piccoli pazienti, che potranno diventare donne e uomini solo se supereranno quel grande ostacolo che hanno incontrato sul loro cammino. 
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù offre ai suoi medici uno strumento in più per contrastare le patologie che colpiscono il cervello dei piccoli pazienti: il simulatore neurochirurgico ‘Surgical Theatre’
La sofisticata piattaforma tecnologica, donata dalla Fondazione Heal consente di ridurre l’impatto delle procedure chirurgiche sui bambini attraverso la costruzione in 3D delle parti anatomiche di interesse. 
La strumentazione è già stata utilizzata in circa 100 casi di chirurgia cranica complessa, soprattutto per il trattamento dei tumori cerebrali e dell’epilessia. 

Realtà virtuale in sala operatoria

Il software del simulatore ‘Surgical Theatre’ immagazzina e rielabora i dati acquisiti durante gli esami diagnostici e costruisce modelli in 3D dell’area interessata dalla malattia. Il neurochirurgo, come un vero e proprio esploratore, grazie a uno speciale visore che si indossa come un paio di occhiali, può “entrare” dentro il cervello e nello spazio tridimensionale delle immagini riesce a muoversi all’interno delle strutture cerebrali colpite dalla malattia. Ma le possibilità offerte dal simulatore non si fermano all’osservazione. I medici possono simulare le manovre chirurgiche, effettuare delle “prove” in ambiente virtuale, sperimentare tecniche alternative e preparare con anticipo ogni dettaglio dell’intervento. La simulazione può essere ripetuta dal neurochirurgo e dall'équipe tutte le volte necessarie, aumentando la sicurezza dell’operazione e rendendo meno invasivo l’impatto chirurgico, con maggior garanzia di risparmio delle strutture cerebrali sane
Il giorno dell’operazione, una workstation sulla quale sono memorizzati i modelli studiati in precedenza entra in sala operatoria e supporta il neurochirurgo e la sua équipe nel delicato intervento. L’impiego del ‘Surgical Theatre’ permette di pianificare virtualmente l’operazione, accorciandone i tempi e riducendo l’ansia delle famiglie rispetto a un intervento così complesso. 

150 interventi in un anno

Le applicazioni del simulatore sono ampie. In campo neurochirurgico vanno dalla chirurgia dei tumori cerebrali e dell’epilessia alla chirurgia vascolare e delle malformazioni cranioencefaliche, ma il sistema può essere utilizzato per ricostruire e visualizzare in 3D anche altre parti del corpo. Al Bambino Gesù, fino a oggi, è stato impiegato in oltre 150 interventi, prevalentemente di chirurgia cranica complessa (circa 100), ma anche spinale, in casi di chirurgia generale e per patologie polmonari.

Con gentilezza e con coraggio

È questo il motto di Fondazione Heal che, ormai da diversi anni, sostiene le attività del progetto di simulazione neurochirurgica. 
Heal, che è tra i nostri più grandi supporter, finanzia anche programmi di ricerca e di cura dei tumori cerebrali infantili e sostiene il lavoro di medici, infermieri e biologi che si occupano di neuro-oncologia pediatrica. E non solo. Anche in un periodo difficile come quello del lockdown, non ci ha fatto mancare la sua solidarietà, con l’acquisto di materiale sanitario e iPad per i bambini in isolamento nel Centro Covid di Palidoro.
A Heal e ai suoi sostenitori va il nostro più sentito grazie. 

30/9/2020

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