Storia di Talya

Talya ha 2 anni, è nata in Libano da genitori con cittadinanza palestinese. Mamma e papà felicissimi alla notizia dell'arrivo di una bambina, terzogenita dopo due fratellini di 7 e 9 anni. Sono stati proprio loro a decidere il nome della loro sorellina: Talya; questo nome di origine greca ed ebraica ha radici molto antiche e significa "abbondanza", "prosperità", "rugiada del cielo"

Talya ha 2 anni, è nata in Libano da genitori con cittadinanza palestinese. Mamma e papà felicissimi alla notizia dell’arrivo di una bambina, terzogenita dopo due fratellini di 7 e 9 anni. Sono stati proprio loro a decidere il nome della loro sorellina: Talya; questo nome di origine greca ed ebraica ha radici molto antiche e significa “abbondanza”, “prosperità”, “rugiada del cielo”. A raccontarci di Talya è la sua mamma, Neveen, una donna minuta, dai grandi occhi neri, riservata, in Italia da pochi mesi ma tanto desiderosa di imparare la nostra lingua. Mamma Neveen racconta di una gravidanza serena fino a quando, al settimo mese, è arrivata la diagnosi di Idrocefalia e Mielomeningocele.

Alla notizia, l’intera famiglia viene presa da grande sconforto; i Medici Libanesi, già in diagnosi prenatale, prospettano ai genitori un quadro clinico lungo e complesso: nel terzo giorno di vita Talya viene sottoposta ad un primo intervento chirurgico e, al compimento del primo anno, ad un secondo intervento. Tuttavia le condizioni cliniche della piccola continuano a preoccupare mamma e papà; ma non si perdono d’animo. Grazie ad una rete di solidarietà si prospetta la possibilità di un trasferimento della bambina in Italia, a Roma, nell’Ospedale del Santo Padre.

Neveen e Talyà si preparano così alla partenza; difficile me necessario il distacco dai due fratellini e dal papà di Talya che deve rimanere in Libano per continuare a svolgere la sua attività di fotografo, mantenere la famiglia e, con l’aiuto dei nonni, prendersi cura dei due fratellini. Mamma Neeven e Talya atterrano con volo umanitario a Fiumicino a fine Ottobre 2022 ricevendo ospitalità presso una Casa di Accoglienza fidelizzata all’Ospedale, affidate alle amorevoli cure delle Suore che le accolgono.

Immediato il ricovero all’Ospedale Bambino Gesù. Talyà viene così sottoposta a tutte le indagini cliniche multidisciplinari necessarie ed è al momento in attesa di avviare un programma fisiatrico riabilitativo. Dal loro arrivo in Italia sono trascorsi due mesi. Grande è la nostalgia per il Libano e per la famiglia; non trascorre giorno senza collegamento in videochiamata con papà e fratellini; tuttavia mamma Neeven, grazie al suo temperamento forte e tenace, è riuscita ad integrarsi bene: frequenta corsi di lingua italiana ed ha già imparato i numeri e le principali parole di accoglienza ed incontro, adora passeggiare per le strade di Roma, apprezza molto il clima mite e adora mangiare la pizza; esprime parole di gratitudine per l’operato del Personale Sanitario, fiduciosa e consapevole di aver affidato la sua bambina alle migliori cure possibili.

Talyà, pure sentando molto la mancanza del papà e dei fratellini, dal suo arrivo in Italia non ha perso il buon umore: è vivace, socievole, sempre curiosa e attenta a tutto ciò che la circonda; urla a squarciagola quando vuole ottenere qualcosa; il suo gioco preferito è maneggiare il telefonino della mamma, scorrendo abilmente le fotografie dei fratellini che riescono sempre a strapparle grandi sorrisi.

25/1/2023

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