Coronavirus ed ECMO, una buona notizia

Uno studio coordinato dal "Centro per la gestione avanzata dell'insufficienza respiratoria" del Bambino Gesù restituisce numeri confortanti

Il Covid-19 ha fatto irruzione nelle nostre vite, portando con sé parole nuove, abitudini nuove e una grande quantità di numeri. Tra questi ce n’è uno che possiamo annoverare tra le buone notizie ed è il numero basso dei bambini contagiati per i quali è stato necessario ricorrere all’ECMO. Uno studio - coordinato dall’Ospedale Bambino Gesù - ci racconta, infatti, che l’ECMO è stato usato durante il primo picco della pandemia, in 52 ospedali europei, su oltre 1.500 adulti e su “soli” 7 bambini.
Per non rischiare che questi diventino altri numeri poco chiari del Coronavirus, proviamo a capire meglio.

Ecmo Team foto tratta da www.ospedalebambinogesu.it
Ecmo Team foto tratta da www.ospedalebambinogesu.it

L’ECMO, cos'è?

L’ECMO (dall'inglese: ExtraCorporeal Membrane Oxygenation) è una macchina che sostituisce le funzioni del cuore e/o dei polmoni quando non funzionano e può essere usato su bambini e adulti. È un macchinario molto complesso, a circuito chiuso: preleva il sangue del paziente, lo immette all’interno di un “polmone artificiale” che rimuove dal sangue l’anidride carbonica e aggiunge ossigeno; il sangue viene poi riscaldato e reimmesso nell’organismo.  Com’è facile comprendere, l’ECMO è una procedura salvavita, ma invasiva, non priva di rischi e che, per questi motivi, viene utilizzata su pazienti gravi, quando altri interventi medici sono inefficaci.

COVID-19 e ECMO

Dall’inizio della pandemia il SARS-CoV-2 ha avuto conseguenze, anche molto gravi, sugli adulti mentre ha mostrato da subito un decorso meno severo sui bambini, soprattutto i neonati. I bambini, infatti, contraggono l’infezione con la stessa facilità con la quale la contraggono gli adulti, ma con sintomi lievi o addirittura assenti.

La quantità di bambini, positivi al virus, che ha richiesto il ricovero in una Terapia Intensiva è minore rispetto alla popolazione adulta; una percentuale ancora più bassa di bambini ha avuto bisogno dell’ECMO per gestire la MIS-C (Multisystem Inflammatory Syndrome in Children), la malattia infiammatoria causata nei bambini dal COVID-19.

Ma il SARS-CoV-2 è un virus ancora nuovo e per questo, benché la comunità scientifica mondiale disponga di conoscenze, tecnologie e canali di relazione estremamente efficaci, anche l’esito dell’ECMO era incerto durante la risposta infiammatoria causata dal virus. Era quindi molto importante, anzitutto, raccogliere le informazioni a disposizione e poi analizzarle tramite analisi statistica, che -  come ha detto Karl Pearson - è “la grammatica della scienza”.

Lo Studio coordinato dall'Ospedale Bambino Gesù

Lo studio ci restituisce buone notizie. È stato realizzato partendo dai dati che 52 centri ECMO neonatali e pediatrici europei hanno comunicato all’EuroELSO, l’organizzazione scientifica che riunisce i centri che si occupano di ECMO e coordina le informazioni sulla ricerca tra medici e i ricercatori che si occupano di questa tecnica.

Questo è il primo studio presente in letteratura scientifica sull’uso dell’ECMO nella popolazione pediatrica affetta da Covid-19 e MIS-C.

Ecco i dati dello studio:

I dati dello Studio
I dati dello Studio

 

 

Ed ecco i risultati che si possono desumere:

I risultati dello studio
I risultati dello studio

13/1/2021

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