Una doppia sfida da affrontare, una doppia vittoria da festeggiare. Il viaggio da Londra all’Ospedale Bambino Gesù di un bambino di 6 anni affetto da leucemia linfoblastica acuta è terminato con un doppio lieto fine.
Era arrivato a Roma per il trapianto di midollo, ma nei primi mesi dell’anno era risultato positivo al nuovo coronavirus insieme a tutta la famiglia.
Il viaggio di questa famiglia verso l’Ospedale Bambino Gesù inizia alla fine del 2019 per curare una recidiva della malattia. Accompagnato dalla mamma e dal papà partiti dalla capitale britannica, dove risiedono, il bambino arriva in Ospedale per curare una recidiva della malattia attraverso un trapianto di midollo.
Nel percorso di guarigione definitiva, la famiglia e i medici del Bambino Gesù si sono trovati ad affrontare un nuovo, imprevedibile e pericoloso imprevisto: l’emergenza coronavirus.
A marzo 2020 i genitori cominciano le indagini mediche necessarie per stabilire chi dei due sarà il donatore di midollo per il trapianto di cellule staminali emopoietiche. La scoperta di aver contratto il COVID-19 arriva grazie a questi esami preliminari: sono tutti positivi, asintomatici e paucisintomatici.
Il piano di cura studiato dell’équipe del Dipartimento di Onco-ematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico, quindi, deve cambiare. Per procedere con il trapianto, infatti, bisogna attendere che siano tutti negativi. È una lotta contro il tempo: da un lato bisogna combattere un nuovo nemico sconosciuto, dall’altro rispettare il programma di intervento per scongiurare una nuova recidiva del tumore.
Il primo “campo di battaglia” è il Centro Covid di Palidoro. Qui bambino viene sottoposto al trattamento con plasma iperimmune. Il trattamento per uso compassionevole autorizzato dal Comitato Etico del Bambino Gesù, con il nulla osta del Centro Regionale Sangue, e reso possibile grazie alla collaborazione con gli Ospedali Spallanzani e San Camillo di Roma, funziona. Scongiurato il rischio Covid-19 arriva la seconda fase, il trapianto con le cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà, anche lui nel frattempo guarito dal coronavirus.
Arriva il momento tanto atteso: si lascia il Centro Covid di Palidoro e si torna al Gianicolo dove, il 29 maggio, al bambino vengono infuse le cellule staminali del papà, appositamente manipolate.
La tecnica impiegata è stata sviluppata dall’équipe del prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico, anche attraverso l’esperienza accumulata: sono circa 700 i trapianti da genitore effettuati a oggi all’Ospedale Bambino Gesù su bambini e ragazzi colpiti da leucemie e tumori del sangue.
Trapianto di midollo riuscito per il bimbo positivo al Coronavirus
31/12/2020