C’è silenzio oggi a Damasco. Il cielo è stellato e il tramonto è tornato a dipingere la sera con pennellate di rosa, arancio e blu.
Sembra un giorno come tanti, ma c’è qualcosa di diverso: non cadono più le bombe. Sono finiti i bombardamenti in Siria e, anche se la città è ancora sotto assedio e c’è la crisi con la carenza di tutti i principali servizi – acqua, elettricità, gas e benzina –, almeno le bombe non cadono più.
A Damasco vive Mariam, una bambina a cui piace danzare, avvolta in un abito di tulle rosa. Un giorno Mariam comincia a sentire molto dolore, ma i medici del posto non sanno darle una risposta e la curano con degli antibiotici, fino al ricovero in ospedale e la diagnosi: leucemia linfoblastica acuta.
Il papà, Firas, vende tutto quello che ha e comincia a portare Mariam nei centri più specializzati che conosce, fino a quando un parente, che vive a Dubai, gli parla dell’Italia. Così Mariam e il suo papà arrivano a Roma, all’Ospedale Bambino Gesù.
Iniziano il percorso, con gli accertamenti che confermano la diagnosi, e lo studio dell’HLA per la compatibilità del trapianto di midollo osseo.
Mariam, quando non è ricoverata, è accolta a “Tartaruga Ohana”, una casa di accoglienza a sostegno dell'Ospedale Bambino Gesù. Per lei ci sono i volontari e tutto il personale dell’Ospedale che cercano di non farle mancare niente e di regalarle un po’ di serenità.
30/11/2021