È ancora estate quando all’Ospedale Bambino Gesù arriva la richiesta di curare un ragazzo del Benin con diagnosi di nanismo e che gioverebbe delle cure di alta specializzazione dell’ospedale pediatrico.
Occorre solo aspettare i tempi burocratici, per organizzare tutti i documenti, e poi Egide atterra a Roma, nel mese di ottobre. Il ragazzo è accompagnato dal papà Isidore, che non lo lascia mai solo, e insieme sono ospiti di Casa Ronald, una struttura di accoglienza che collabora con l’Ospedale.
Iniziano i primi day hospital, le analisi e i controlli. Si definisce così la patologia di cui è affetto il ragazzo: panipopituitarismo. Egide ha 13 anni, parla e agisce come un adolescente, ma ha il corpo di un bambino. I medici ci rassicurano, però, perché con la terapia giusta Egide recupererà negli anni il ritardo della crescita, potendo vivere così una vita normale, come tutti i suoi coetanei.
Nonostante i pochi mesi a Roma, Egide già parla un po’ di italiano. Ama andare in bicicletta, giocare con gli amici e studiare la storia a scuola. Il suo sguardo si rabbuia quando si parla del ritorno in Benin e di come fare per spedire i farmaci di cui ha bisogno.
Ma nel frattempo è arrivato il Natale e in questo periodo ogni desiderio può trasformarsi in realtà, in un dono inaspettato. E quest’anno il dono di Natale per Egide sarà la possibilità di vivere in Italia, dove potrà frequentare la scuola e iniziare un progetto di vita che gli permetterà di curarsi e organizzare il suo futuro, come tutti i nostri ragazzi.
24/12/2021