In una goccia di sangue il "segreto" del vaccino antinfluenzale

Uno studio sull'efficacia del vaccino con una importante ricaduta clinica: sarà possibile programmare percorsi vaccinali personalizzati

Grazie al prelievo di poco sangue è stato possibile conoscere in anticipo l’efficacia del vaccino antinfluenzale. Il nuovo metodo, frutto di uno sforzo congiunto dell'Ospedale Bambino Gesù, in collaborazione con la University of Miami e BioStat Solutions, dopo i primi promettenti risultati su un gruppo di bambini e ragazzi con HIV, sarà testato anche su altri pazienti immunodepressi, con una ridotta risposta immunologica alle vaccinazioni

I ricercatori dei tre poli internazionali di ricerca hanno creato una procedura innovativa che coinvolge diversi attori: il primo è il sangue, il secondo è il “comportamento” dei linfociti, l’ultimo, ma non in ordine di importanza, è l’intelligenza artificiale. Come dimostra la pubblicazione dei risultati dello studio congiunto sulla nota rivista scientifica Frontiers in Immunology, che ne evidenzia lo spessore, conoscere in anticipo l’efficacia del vaccino consentirà di creare percorsi vaccinali “su misura” e di efficacia duratura, permettendo ai medici di programmare con sicurezza eventuali richiami o adiuvanti. 

Il Test: dal sangue alla risposta immunitaria

La procedura è stata chiamata In Vitro Gene Expression Testing (IVIGET).  Durante lo studio, dai campioni di sangue, sono stati estratti i linfociti più impegnati nella risposta immunitaria ed è stato analizzato il loro comportamento, in termini tecnici la loro “espressione genica”, prima e dopo la stimolazione con il vaccino antinfluenzale. 
È a questo punto che è entrata in gioco l’intelligenza artificiale. I dati dell’espressione genica dei linfociti sono stati trasferiti agli esperti della BioStat Solutions che, attraverso un algoritmo creato ad hoc, hanno compilato una classifica dei geni basata sulla effettiva capacità di segnalare la risposta immunitaria al vaccino antinfluenzale.
 

Il Dottor Cotugno Fonte foto: www.ospedaleBambino Gesù
Il Dottor Cotugno
Fonte foto: www.ospedaleBambino Gesù

Il risultato estratto è chiamato “coefficiente di predittività” e la sua efficacia è al momento elevatissima: il 96% delle previsioni effettuate è risultata esatta. Il dottor Nicola Cotugno della struttura complessa di Immunologia clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù ci racconta che «il prossimo passo è la validazione del test su una coorte più ampia di bambini immunodepressi e, in futuro, la sperimentazione del nostro sistema predittivo su altri tipi di vaccino e altre categorie di persone vulnerabili come i bambini trapiantati, gli allergici, le donne in gravidanza e gli anziani».  Obiettivo ulteriore dei ricercatori è una razionalizzazione del bacino di geni da analizzare per accelerare, semplificare e rendere più economico il test.

13/1/2021

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