Superiamo i tabù e le barriere della disabilità

Il percorso riabilitativo è un percorso di continuo apprendimento

A Karak, in Giordania, medici cristiani e musulmani lavorano, fianco a fianco. È qui, nell’Ospedale Italiano di Karak che Michela Armando, fisiatra del Dipartimento di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù, è venuta a portare il suo lavoro.
Dal 2014, Michela svolge missioni regolari per prendersi cura dei bambini con disabilità - da media a grave - e per formare il personale locale. Il messaggio che Michela porta in viaggio con sé, dall’Italia a Karak, è che la disabilità non è una barriera né un tabù, ma va vissuta nella sua interezza cercando di superarla, fornendo strumenti che aiutino bambino e famiglia ad affrontare la malattia, giorno dopo giorno.
Sono tante le missioni e tanti i ricordi che Michela condivide con noi, ma su tutti, impressi nella sua memoria ci sono gli sguardi dei papà che accompagnavano i figli in carrozzina: la consapevolezza di cosa significasse affrontare la disabilità.

Sono tante le missioni e tanti i ricordi che Michela condivide con noi, ma su tutti, impressi nella sua memoria ci sono gli sguardi dei papà che accompagnavano i figli in carrozzina: la consapevolezza di cosa significasse affrontare la disabilità.

Michela aspetta di poter tornare a Karak per loro e per i loro bambini, perché il modo migliore per poter trasferire conoscenze riabilitative è sicuramente la formazione in situazione: simulare insieme al bambino disabile e al familiare caregiver  i momenti di gioco, di scuola o quello che può avvenire in casa, la situazione che realmente genitori e bambini si trovano a vivere.

12/7/2021

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